03 febbraio 2019

In verità Io vi dico: “Nessun profeta è bene accetto nella sua patria”

Oggi la liturgia della Parola intende sviluppare l’insegnamento proprio sulla PAROLA di DIO e Gesù, lieto annunzio di salvezza e compimento di tutte le scritture.
Il profeta (colui che parla a nome di Dio), è veramente tale se annunzia tutto ciò che Dio gli ordina! Questo esige una totale disponibilità di Dio, a cui deve tendere l’orecchio della sua anima ogni giorno, ma anche una totale disponibilità ai fratelli a cui riferire la volontà di Dio, dopo averla egli stesso per prima vissuta. 
Il Signore poi in questa missione lo renderà coraggioso e forte “come una città fortificata e come un muro di bronzo”, dinanzi alle inevitabili difficoltà. Per questo nella sinagoga di Nazareth Gesù, dinanzi ai dubbi della sua gente sulla sua messianicità non solo dice di non poter fare miracoli, ma afferma pure: “In verità Io vi dico: Nessun profeta è bene accetto nella sua patria”! Come a dire che è più difficile testimoniare la fede cristiana nel proprio ambiente, che non con gli estranei e lontani. 
Infine è necessario chiarire che vivere e annunciare la verità e la fede può anche non servire a nulla se non abbiamo la CARITA’ e l’AMORE! Diciamo pure che le tre virtù teologali Fede, Speranza e Carità non possono essere autentiche se sono separate. Esse sono tre aspetti di un’unica realtà, il cui vertice però è la Carità.

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