13 gennaio 2019

“Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco”

Con la festa del Battesimo del Signore si conclude il tempo di Natale di Gesù, si avvia invece il tempo del nostro Natale: quello della nostra rinascita come figli di Dio, nel figlio amato Gesù, in cui il Padre ha posto il suo compiacimento. Sembra allora proprio questo il dono più grande che potevamo aspettarci dal mistero celebrato dell’Incarnazione del Verbo.

Da sempre e in molti modi, dopo il peccato, Dio ha cercato di offrire al suo popolo i segni della sua parternità. Il ritorno del “resto” d’Israele dalla schiavitù babilonese, è stato annunciato dal profeta Isaia con le parole accorate: “Consolate, consolate il mio popolo, dice il vostro Dio, e gridategli che la tribolazione è compiuta”. Ed è stato salutato, dicendo: “Ecco il vostro Dio”! Così Javè manifestava la sua presenza di Padre, mai venuta meno in mezzo al suo popolo.

Per noi invece, S. Paolo (Tito 2,11…) per esprimere la stessa presenza e lo stesso Amore paterno di Dio, dice: “E’ apparsa la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini”. Qui si tratta certamente della venuta del Figlio Gesù, allo scopo di renderci figli, attraverso “un lavoro di rigenerazione”, che è il BATTESIMO, e attraverso “il rinnovamento nello Spirito Santo”.

Questo ha avuto ufficialmente inizio quando il Padre, con la sua stessa voce, ci presentava il Figlio amato e prediletto Gesù come modello e causa del recupero della nostra figliolanza divina.

E’ il dono che Gesù renderà concreto nella sua vita terrena con il suo esempio e insegnamento, ma soprattutto con la sua morte e resurrezione; e sarà fruibile per noi principalmente nei Sacramenti.

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