17 dicembre 2017

“… mi ha mandato a portare il lieto annunzio ai miseri”

Così il profeta Isaia consolava e sosteneva il popolo di Dio, Israele, durante la grande prova dell’a schiavitù a Babilonia.  Egli era consacrato e mandato ad annunciare che Dio non si era dimenticato di loro, ma che anzi se ne prendeva cura perché Egli è sempre il “Dio con noi”!

Giovanni Battista (Vangelo), si presenta alla gente come continuatore della missione di Isaia e annuncia solennemente: l’Atteso sta “in mezzo a voi”. Dinanzi ai sacerdoti e leviti inviati dai Giudei, che lo interrogavano sulla sua identità, risponde rimandando a Gesù; “Non era lui la luce, ma doveva rendere testiminianza alla luce” e poi “Non sono io, io sono la voce”. Egli è il modello per eccellenza del TESTIMONE. Quando noi cristiani d’oggi riusciamo anche noi a consolare, e ad essere portatori di “lieto annunzio ai miseri” ?…  Quando rimandiamo al di la di noi stessi, a Gesù Cristo? Quando avendolo noi incontrato e possedendolo, manteniamo anche la capacità di scomparire. Proprio come il  Battista che affermava: Bisogna che Egli cresca e che io diminuisca”.

Da questo dunque proviene l’esortazione di San Paolo:

“Fratelli siate sempre lieti, pregate incessantemente, in ogni cosa rendete grazie: questa infatti è la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi… tutta la vostra persona si conservi irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo”

Vieni Signore Gesù, vieni presto in noi, vieni presto tra noi!

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